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Sillabe
Corpo e cosmo.
La poesia di Silvio Ramat
(a cura di Paola Azzolini)
Sabato
16
ore 16.45-18.00
Società Letteraria di Verona
Silvio Ramat.
Fiorentino, esordisce nel 1959 con Le feste di una città, che segnala
già nel titolo la crisi del neorealismo e le varie,possibili istanze
di rinnovamneto della poesia italiana novecentesca. Ramat resta,anche
nelle numerose e importanti raccolte successive, lontano dalle provocazioni
delle avanguardie e recupera la dimensione lirica dell’ermetismo,
cui appartiene geograficamnete e per le sue indagini di studioso di letteratura.
A lui si deve infatti uno dei panorami storico critici più precisi
ed efficaci della poesia del novecento con La poesia italiana 1903-1943
e Storia della poesia italiana del novecento.
Raccolta dopo raccolta acquistano consistenza di luoghi deputati dell’ispirazione
la memoria del paese natale,della sua città, degli affetti famigliari,della
storia, ma depurati di ogni riferimento troppo evidente alla concretezza,
sospesi in un’aura di purezza lirica. Insieme prendono forma fluide
visioni oniriche, spazi da esplorare dell’intimità dell’anima
e del sentimento. Il suo ultimo lavoro è un vero poemetto narrativo
dedicato alla madre centenaria, Mia madre, un secolo. Nel ripercorrere,
con commozione e distacco, la vita di lei e la vita che la storia le ha
costruito intorno, con i suoi drammi anche collettivi, egli costruisce
poco per volta una sorta di <altare per la madre>, senza retorica
e con i brividi e le venature di commozione che nascono dal legame profondo
con la donna che gli ha dato la vita e che non può far a meno di
amare.
Paola Azzolini
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