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Aperitivo con…
"Malacarne" - scrittori allevano scrittori -
Aliberti editore
(a cura del Circolo Malacarne)

Venerdì 15
ore 18.30 -19.00
La Prosivendola


Da un po’ di tempo il mondo della narrativa italiana -soprattutto grazie al coraggio di editori piccoli o piccolissimi- evidenzia un interesse sempre maggiore per la produzione di antologie. Nel corso di questo 2004 sono state pubblicate diverse raccolte di esordienti (Gli intemperanti) o di scrittori già editi (La qualità dell’aria; Italville; Bloody Europe; Men on men 3), assemblate a partire da un tema che facesse da filo conduttore fra i racconti.

È da pochi giorni nelle librerie una raccolta molto interessante e basata su una premessa diversa: in Malacarne. Scrittori allevano scrittori (Aliberti editore) cinque narratori famosi e molto amati dal pubblico giovane hanno «allevato» un gruppo di esordienti, spingendoli a confrontarsi con i più vari generi di narrazione. Infine, gli scrittori già affermati hanno impreziosito
questa raccolta cimentandosi a loro volta sulla misura della short-story, con cinque racconti inediti, che non deluderanno i loro lettori più affezionati.

Una menzione particolare meritano Giampiero Rigosi e Paolo Nori. Rigosi (autore di Notturno bus e Medical Thriller, usciti per Einaudi) abbandona il genere a lui più congeniale del thriller per tratteggiare il delicato ritratto di famiglia intitolato Dall’altra parte della città; mentre Paolo Nori (tra i suoi migliori romanzi: Bassotuba non c’è e Spinoza, editi da Einaudi, e il recente Pancetta, Feltrinelli) propone le sue comicissime riflessioni sui corsi di scrittura nel fulminante Ma come si fa?.

Fin dalla riuscitissima copertina (l’immagine dei “tagli della carne” che troneggia nelle migliori macellerie) quest’antologia ci rimanda all’idea di scrittura come artigianato, divertimento e varietà. E davvero notevole è la molteplicità di temi e generi con cui si sono cimentati i giovani autori di Malacarne: racconti comici, sentimentali, fantastici, noir e drammatici. La varietà dei toni ha prodotto esiti (quasi) sempre felici e, in alcuni casi,
decisamente brillanti. In modo particolare alcuni racconti stupiscono per la loro novità, per la capacità di proporre al lettore trame e punti di vista autenticamente inediti: le avventure picaresche di una scalcinata compagnia teatrale in Pastis di Ivan Borsi, gli imprevedibili effetti collaterali di un
giocattolo apparentemente innocuo in Pelo rosa sintetico di Giulia Laveto, la sarabanda notturna e sotterranea nelle Fogne di Teo Lorini, l’insospettabile vitalità di un paio di scarpe da bimba in Lelly Kelly di Loris Righetti.

Se novità e freschezza sono le cifre più interessanti della raccolta, anche le esplorazioni su terreni più battuti denotano in questi esordienti una padronanza notevole. Enrico Tedeschi (Un lavoro) confeziona un ottimo esempio di noir nel breve giro di tre pagine, Susanna Bissoli (Santuario) e Camilla Bertoni (Domenica) si muovono con sicurezza sul terreno del inimalismo,
parlandoci di sentimenti e rapporti con stile asciutto e allusivo, mentre un amore finito male produce lo stimolante pastiche linguistico di Michele Barbolini (Nessun rancore). Per finire, merita una segnalazione speciale Catia, il racconto che chiude l’antologia: un’esilarante sguardo sui rapporti di coppia che varrebbe da solo l’acquisto di questo Malacarne.

Moira Bubola