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Concetti d’altrove
L’impossibile filosofico
[poesia -estetica – filosofia della scienza – jazz]
(a cura di Anterem)
Giovedì
14
ore 18.15-19.15
Foyer del Teatro Nuovo
1.
L’altrove, oggi
Oggi la poesia
non scende più dalle stelle. Ha rinunciato all’aureola ed
esce dalle pieghe della terra. Per poi espandersi e muoversi fra la gente.
È un albero e non un cirro sperso.
Il poeta comincia ad avere gesti riconoscibili, che si costituiscono come
una vera e propria chiamata alla parola, alla quale si tratta di dover
corrispondere. La sua è una vocazione nel senso letterale del termine.
La parola del poeta fa brillare ciò che non può essere espresso
se non in un’assenza totale di espressione. In questo modo il poeta
contribuisce a dare un’inversione decisiva alla ricerca letteraria.
Leggendo una poesia comprendiamo che non vi sono più uno spazio
e un tempo al di là di noi. Comprendiamo che se il dominio della
ricerca è l’interiorità, la nostra avventura umana
viene ad assumere aspetti imprevisti: si apre a squarci profondi nella
terra.
La poesia mette la propria presenza in contatto perenne con il segreto
del mondo. Tanto da poter affermare che proprio il segreto del mondo oggi
è il vero altrove.
Ecco perché la rivista di ricerca letteraria “Anterem”
ha deciso di riunire sotto il titolo Concetti d’altrove cinque degli
incontri previsti dal grande Festival “VeronaPoesia”: L’impossibile
filosofico, Sull’orlo del malessere, Parole con parole, Forme della
metamorfosi, La cattiva strada. Il titolo è ripreso da una prosa
poetica di Giacomo Bergamini, poeta e redattore della rivista “Anterem”,
recentemente scomparso.
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