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Sillabe
Quei tuoi capelli d’arance nel vuoto del mondo. In
ricordo di Paul Éluard
(a cura di Gaia Guarienti)
Giovedì
14
ore 17.00-18.00
Foyer Teatro Nuovo
PAUL
ELUARD, IL POETA INNAMORATO
Il filo conduttore della sua poesia d’amore
è il sentimento per Gala.
di Gaia Guarienti
“Ho
voglia soltanto di amarti/Una tempesta riempie la valle/E un pesce il
fiume/Alta ti ho fatta come la mia solitudine/Il mondo intero per nascondersi/Giorni
e notti per comprendersi/Per vedere negli occhi /Solo quanto io penso
di te/E di un mondo a tua immagine/E giorni e notti regolati al ritmo
delle tue palpebre”.
E’ una poesia di Paul Eluard a Gala, la donna amata par exellance,
la musa ispiratrice, l”Unica”, “la sola”.
Paul e Gala si incontrano giovanissimi nel sanatorio svizzero di Clavadel,
entrambi malati di tisi: lui ha quasi diciassette anni, viene dal sobborgo
parigino di Saint Denis, il suo vero nome è Eugene Paul Grindel;
lei è una giovane russa lontana da casa che parla francese, Elena
Dmitrevna Djakonova. L’amore tra i due sboccia tra la lettura di
un romanzo di Dostojevski e la misurazione della temperatura. Da sfondo
al loro amore adolescente il paesaggio delle cime innevate di Davos. La
prima raccolta di poesia di Eluard si intitola Le devoir et l’inquiétude,
del 1917.
Guariti, i due innamorati decidono di sposarsi, anche se Paul deve partire
al fronte. Hanno una figlia che si chiama Cecile. Paul continua a scrivere
poesia su riviste letterarie e inizia a frequentare l’ambiente surrealista
parigino, negli anni ’20 così fervido di nomi e di idee:
Andrè Breton è il guru del gruppo di cui fanno parte Max
Ernst, René Char, Louis Aragon, René Cravel, Salvador Dalí.
Intanto il grande amore per Gala inizia a raffreddarsi, forse per i continui
tradimenti di lei. E’ vero che entrambi hanno fatto un patto “di
libertà reciproca”, che promuove indipendenza e l’apertura
a nuove relazioni. Ma dopo una breve storia di Gala con Ernst, Eluard
si imbarca su un cargo e fa il giro del mondo: Antille, Panama, Tahiti,
Nuova Zelanda, Indocina. E’ il “voyage ridicule” –
come lo chiamerà successivamente. Alla fine Gala andrà a
riprenderlo a Singapore.
“E nell’unità di un tempo condiviso, vi fu improvvisamente
un dato giorno di un dato anno che non potei accettare. Tutti gli altri
giorni, tutte le altre notti; ma in quel giorno ho sofferto troppo. La
vita, l’amore avevan perso il loro punto d’appoggio. Rassicurati,
se ho disperato del nostro accordo non fu a vantaggio di alcunché
di duraturo. Non ho immaginato un’altra vita, davanti ad altre braccia,
in altre braccia. Non ho pensato che un giorno avrei cessato di esserti
fedele, perché per sempre avevo capito che il tuo pensiero e il
pensiero che tu esisti, che tu non finisci di esistere se non con me.”
E’ una brano di “Notti condivise”, il bellissimo testo
in prosa che il canto del cigno dell’unione con Gala. Siamo nel
’27. Dopo un viaggio a Cadaques, in Catalogna, per incontrare l’amico
pittore Dalí: Gala decidere di fermarsi a vivere con il pittore
spagnolo.
Ma la “musa” la “Donna”, il”viso con tutti
i nome del mondo” viene sublimato nelle raccolte poetiche: in “Capitale
de la douleur”, uno dei testi più significativi di Eluard
o nel “L’amour la poésie” del ’29, o nel
“La vie immèdiate” del ’32, “La rose publique”
del ‘34 o nel “Les yeux fertiles” del ’36.
“Nessuno può conoscermi come tu mi conosci” –
dice Paul di Gala, anche se in quegli anni è subentrato un nuovo
amore, Nush, una donna fragile e bella immortalata anche da Picasso e
Man Ray.
Nel 1984 Gallimard ha pubblicato le “Lettre à Gala”
di Eluard: vanno dal ’24 al ’48, pochi anni prima della morte
di lui. Ecco cosa scrive il poeta francese il 10 marzo del ’47:
“E’ molto difficile andare avanti. Ho molto coraggio, Parlo
di te ogni giorno, anche a degli sconosciuti. Penso che non mi scriverai
più. Sogno spesso di te, ma ho paura di non rivederti più.
Questi ultimi mesi sono stati freddi. La terra è sempre gelata,
ma ho avuto sempre un po’ di fuoco acceso. Cecile sta bene, è
contenta, non le manca niente. I tuoi pacchi ci sono serviti. Ti penso,
ti amo, mia piccola Gala. Noi non siamo mai stati veramente separati.
Ti abbraccio affettuosamente. Paul”.
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